Passi avanti importanti in Bahrein

30 Giugno 2011

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Il re del Bahrein, Hamad bin Isa al Khalifa, ha annunciato il trasferimento ai tribunali civili di tutti i processi connessi alle proteste di febbraio e marzo e in corso presso le corti marziali nonché la revisione in giudizio civile dei verdetti già emessi dai tribunali militari. Il re ha anche istituito una commissione indipendente d’inchiesta sulle violazioni dei diritti umani commesse nei recenti mesi.

Della commissione d’inchiesta, che dovrà presentare le sue conclusioni a ottobre, fanno parte cinque personalità di grande integrità, esperienza e indipendenza riconosciute a livello internazionale. Sarà presieduta da Cherif Bassiouni, che ha già diretto le indagini delle Nazioni Unite sulle denunce di crimini di guerra in Bosnia e in Libia. Gli altri quattro componenti sono: sir Nigel Rodley, già membro del Segretariato Internazionale di Amnesty International, già relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura e attuale membro del Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite; Philippe Kirsch, ex giudice della Corte penale internazionale; Mahnoush Arsanjani, ex consulente legale delle Nazioni Unite; e Badria al’Awadhi, esperta di diritto internazionale e diritto islamico alla Freedom House Foundation di Washington DC.

Secondo il decreto reale che ha istituito la commissione d’inchiesta, questa potrà avere accesso a documenti ufficiali e a rappresentanti delle istituzioni del Bahrein. Potrà anche avere colloqui riservati con le vittime della tortura e di altre violazioni dei diritti umani.

Amnesty International ha fortemente apprezzato questi passi importanti, sottolineando che i lavori della commissione d’inchiesta dovranno condurre all’accertamento delle responsabilità, alla giustizia e al risarcimento per le vittime.

Dall’inizio delle proteste, a febbraio, almeno 500 persone sono state arrestate e circa 2000 sono state licenziate o sospese dal lavoro. Almeno quattro fermati sono morti in circostanze sospette.