Photo by THIBAULT CAMUS/POOL/AFP via Getty Images
Tempo di lettura stimato: 2'
Nuove prove scoperte dal “Pegasus Project” hanno rivelato che le utenze telefoniche di 14 capi di stato e di governo e di centinaia di altri funzionari di governo potrebbero essere state infettate da acquirenti dello spyware Pegasus prodotto dall’azienda israeliana NSO Group.
Tra i nomi diffusi dal Washington Post, partner del “Pegasus Project”, figurano re Mohammed VI (Marocco), Emmanuel Macron (Francia), Barham Saih (Iraq), Cyril Ramaphosa (Sudafrica) Mostafa Madbouly (Egitto), Imran Khan (Pakistan), Saad-Eddine El Ohtmani (Marocco), Saad Hariri (Libano), Ruhakana Rugunda (Uganda) e Charles Michel (Belgio). La lista contiene anche le utenze telefoniche di oltre 600 funzionari di governo ed esponenti politici di 34 stati.
“Sapevamo da tempo che attivisti e giornalisti erano sorvegliati dallo spyware Pegasus, ma ora è chiaro che neanche i capi di stato e di governo sono al riparo dalla sua diffusione. Dovrebbero provare brividi lungo la schiena”, ha dichiarato Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Amnesty International non è stata in grado di condurre analisi tecniche sui telefoni dei leader i cui nomi sono contenuti nell’elenco per verificare se lo spyware fosse stato effettivamente installato. La NSO Group ha negato che Macron e re Mohammed VI siano finiti nelle liste di acquirenti del suo spyware.