Programmi di sorveglianza: esposto contro il governo del Regno Unito

9 Dicembre 2013

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Amnesty International ha presentato un esposto contro il governo del Regno Unito, in cui segnala come ‘altamente probabile’ il fatto che i servizi d’intelligence di Londra abbiano avuto illegalmente accesso alle sue comunicazioni.

Dopo le rivelazioni di Edward Snowden sul programma segreto Prism dell’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Usa, grazie al quale si accedeva alle comunicazioni di milioni di persone e tali informazioni potevano esser condivise anche con le autorità londinesi, è emerso che l’agenzia d’intelligence Gchq del Regno Unito aveva a sua volta attivato un programma di sorveglianza di massa attraverso un suo programma segreto chiamato Tempora.

Queste rivelazioni hanno fatto emergere in tutta evidenza quanto il sistema legale del Regno Unito non stia al passo con gli sviluppi tecnologici e non riesca a proteggere i diritti umani delle persone le cui comunicazioni vengono intercettate.

Amnesty International ritiene che, data la natura globale e spesso altamente delicata del suo lavoro, sia altamente probabile che le sue comunicazioni siano state intercettate illegalmente dai servizi d’intelligence degli Usa e del Regno Unito, interessati ai loro contenuti.

Pertanto, Amnesty International ha presentato un esposto al Tribunale sui poteri d’indagine – l’organismo che esamina, con procedure non pubbliche, reclami sul comportamento delle agenzie dì’intelligence del Regno Unito –  sostenendo che le autorità del Regno Unito abbiano violato l’articolo 8 (diritto alla privacy) e l’articolo 10 (diritto alla libertà d’espressione) dell’Atto sui diritti umani del 1998.

‘Di fronte a questi programmi segreti ed estesi di sorveglianza di massa, l’attuale normativa vigente in materia di sorveglianza nel Regno Unito è profondamente inadeguata e necessita di un’urgente riforma’ – ha dichiarato Michael Bochenek di Amnesty International.

‘In quanto organizzazione globale che agisce su molti temi sensibili che potrebbero essere di particolare interesse per i servizi d’intelligence degli Usa e del Regno Unito, Amnesty International è profondamente turbata dalla prospettiva che le comunicazioni del suo staff possano essere state intercettate’ – ha aggiunto Bochenek.

‘Va ricordato, in ogni caso, che i programmi segreti di sorveglianza di massa come Prism e Tempora non colpiscono solo organizzazioni come Amnesty International ma anche ognuno di noi e il nostro diritto alla privacy’ – ha sottolineato Bochenek.

Amnesty International ha chiesto che il procedimento del Tribunale sui poteri d’indagine sia pubblico.

‘Sarebbe ridicolo se l’esame su programmi di sorveglianza portati avanti in segreto si svolgesse in segreto!’ – ha concluso Bochenek.