Russia, confermata condanna di un attivista al trattamento psichiatrico

24 Marzo 2014

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Amnesty International ha definito un ‘uso perverso della giustizia‘ la conferma, da parte di un tribunale di Mosca, della condanna di Mikhail Kosenko a trascorrere un periodo di tempo potenzialmente indefinito in un istituto psichiatrico, per essere sottoposto a un ‘trattamento’ né necessario né richiesto dall’interessato.

Kosenko era stato arrestato a Mosca nel maggio 2012, dopo che aveva preso parte a una manifestazione in piazza Bolotnaya, poi sfociata in atti di violenza. Era stato accusato di aver partecipato a una ‘rivolta di massa’ e aver usato violenza contro agenti di polizia: accuse che Amnesty International aveva ritenuto e ritiene motivate politicamente e smentite da prove evidenti ma mai prese in considerazione nel processo.

Con la sentenza del 25 marzo contro Kosenko, i tribunali stanno tornando a quella ripugnante pratica che ricorda le peggiori tattiche impiegate nell’era staliniana per stroncare il dissenso: l’uso del trattamento psichiatrico obbligatorio per punire chi esprime critiche‘ – ha dichiarato Sergei Nikitin, direttore dell’Ufficio di Amnesty International di Mosca. ‘Il tribunale pare aver rigettato una serie di incongruenze e di distorsioni dei fatti presenti nei rapporti degli esperti di psichiatria e delle testimonianze della polizia, così come le prove a sostegno dell’innocenza di Kosenko‘ – ha proseguito Nikitin.

Il tribunale ha respinto la richiesta di un’ulteriore perizia psichiatrica presentata dall’avvocato di Kosenko, poiché la prima era incompleta e piena di incongruenze, tra cui il riferimento alle opinioni politiche di Kosenko come prova della sua malattia mentale. ‘L’unica trasgressione di Kosenko è stata di aver protestato pacificamente dicendo cosa pensava. La grossa ingiustizia perpetrata nei suoi confronti dev’esser rettificata. Kosenko dev’essere rilasciato immediatamente e senza condizioni‘ – ha concluso Nikitin.