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Amnesty International ha dichiarato che quelli compiuti il 15 febbraio contro almeno due strutture mediche in Siria sono solo gli ultimi di una serie di attacchi deliberati portati a termine contro ospedali, cliniche e personale medico, in flagrante violazione del diritto internazionale umanitario.
‘Le forze russe e siriane sanno fin troppo bene che gli attacchi deliberati contro strutture mediche sono crimini di guerra. Tutte le parti in conflitto devono porre fine a questi orribili attacchi, smettere di distruggere strutture mediche e consentire al personale medico di portare avanti il suo lavoro per salvare vite umane senza timore di essere uccisi o feriti’ – ha dichiarato Said Boumedouha, vicedirettore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Secondo Medici senza frontiere, un ospedale da campo sostenuto dall’Ong umanitaria nei presso di Maaret al-Numan (provincia di Idleb) è stato colpito da quattro missili mentre nella zona erano in corso raid aerei russi. La struttura è stata distrutta e si parla di almeno nove civili uccisi, tra cui sette operatori sanitari.
Un’altra struttura medica, l’ospedale per la salute materna e pediatrica di Azaz (a nord di Aleppo), risulta essere stata colpita da un missile lanciato dalle forze governative siriane che ha provocato diverse vittime civili.
L’Ong Physicians for Human Rights, che monitora gli attacchi contro le strutture sanitarie e il loro personale durante il conflitto in Siria, aveva già registrato – prima degli ultimi due – 336 attacchi contro le strutture sanitarie e 697 operatori sanitari uccisi. Le forze governative siriane e i loro alleati sono sospettati di essere responsabili della vasta maggioranza di questi attacchi.