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‘Siamo davvero felici di sapere che la vicenda di Roberto Berardi si sta finalmente concludendo in modo positivo. Solo la certezza che, dopo essere stato rilasciato la settimana scorsa, non si trovi più in Guinea Equatoriale e sia rientrato in Italia ci tranquillizza in tal senso. La felicità per il rilascio di Berardi – che condividiamo con lui, i familiari e il comitato che si era costituito per la sua scarcerazione – non deve fare dimenticare il fatto che egli è rimasto in carcere, in condizioni disumane, per oltre 900 giorni e che in quel periodo è stato sottoposto a maltrattamenti e torture‘ – ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.
‘E non deve fare dimenticare neppure che, come Amnesty International denuncia e continuerà a denunciare, la Guinea Equatoriale, le cui autorità si sono accanite contro Roberto Berardi, è un paese nel quale avvengono violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani, di cui sarebbe importante che i media del nostro paese continuassero a riferire e le autorità di governo italiane tenessero opportunamente conto‘.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 14 luglio 2015
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