Siria: “Totale diniego” della coalizione a guida Usa rispetto alle vittime civili di Raqqa

18 Luglio 2018

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Il nostro team di ricerca ha trascorso settimane a Raqqa conducendo indagini sul posto e concludendo senza ombra di dubbio che l’offensiva militare della Coalizione ha causato centinaia di morti e migliaia di feriti tra la popolazione civile.

I dati raccolti contraddicono i quelli forniti dalla Coalizione a guida Usa sul numero limitato di vittime civili nel corso della liberazione di Raqqa, la capitale del gruppo autoproclamatosi Stato islamico.

Dopo la pubblicazione del rapporto “Guerra di annichilimento“, esponenti di primo piano della Coalizione e dei governi che ne fanno parte hanno pubblicato dichiarazioni sui social media, rilasciato interviste e persino tenuto interventi al parlamento britannico per smentire le conclusioni dei nostri report, ossia che diversi attacchi della Coalizione avessero ucciso e feriti civili in violazione del diritto internazionale umanitario.

A differenza della Coalizione, siamo stati sul posto e abbiamo verificato, anche in soli quattro casi da noi approfonditi, che gli attacchi aerei della Coalizione hanno ucciso 70 civili, per lo più donne e bambini, 39 dei quali appartenenti a una singola famiglia.

Il numero artificiosamente basso di vittime civili riconosciuti dalla Coalizione è in parte frutto di procedure d’indagine inadeguate che non hanno neanche fatto ricorso a indagini sul terreno.

Le reazioni inginocchiate della Coalizione sono piene di retorica e scarse di dettagli. Ci dicono fino a che punto i governi che ne fanno parte abbiano negato di aver mancato di proteggere la popolazione civile finita in mezzo al conflitto di Raqqa, ha dichiarato Donatella Rovera, alta consulente per le risposte alle crisi di Amnesty International.

Scarica il report completo.

I DUBBI SUI NUMERI FORNITI DALLA COALIZIONE

La Coalizione afferma di essere stata “trasparente” e di aver posto in essere “meticolose procedure” per fare il possibile onde evitare vittime civili. Ma non è riuscita a dimostrare che ciò fosse vero.

Il rapporto mensile della Coalizione sulle vittime civili in Iraq e Siria si basa su descrizioni vaghe e definisce come “non credibili” la maggior parte delle denunce. La Coalizione ha riconosciuto solo 23 morti civili a seguito degli oltre 30.000 colpi di artiglieria e delle numerose migliaia di attacchi aerei lanciati su Raqqa durante la campagna militare durata quatto mesi, da giugno a ottobre del 2017, che ha lasciato la città in rovina. Questo numero non è né accurato, né credibile, né serio.

Dall’inizio del 2017 abbiamo svolto numerosi incontri con rappresentanti della Coalizione, scritto ripetutamente a funzionari della Difesa di Usa, Regno Unito e Francia e pubblicato quatto rapporti sulle vittime civili causate dalle operazioni militari della Coalizione a Mosul e Raqqa. In tutto questo periodo, la Coalizione non ha replicato alle richieste di ulteriori informazioni o ha cercato di negare le nostre conclusioni.

Di tanto in tanto, la Coalizione e alcuni suoi membri hanno ammesso di aver fatto vittime civili dopo che Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani avevano denunciato casi specifici. Alla fine di giugno del 2018 la Coalizione ha annunciato che, alla luce delle nuove prove fornite da Amnesty International, avrebbe ripreso in esame quattro casi precedentemente chiusi ed esaminato un nuovo caso.

Scarica il report completo.

"Se la Coalizione non imparerà dagli errori commessi a Raqqa e ancora prima a Mosul, tenderà a ripeterli e i civili pagheranno ancora un prezzo devastante"

LE RISPOSTE DELLA COALIZIONE AL NOSTRO RAPPORTO

Secondo le vaghe e inadeguate risposte ricevute, quasi tutte le denunce relative a vittime civili sarebbero “non credibili”.
Tuttavia, secondo i partner della Coalizione sul terreno, le “ampie perdite umane e materiali” di cui è accusata sarebbero dovute a “errori” e ad “attacchi aerei che non hanno raggiunto l’obiettivo”.

Le varie risposte della Coalizione ricevute in seguito al nostro rapporto, circa le devastazioni causate dai bombardamenti aerei portati a termine su Raqqa lo scorso anno, mostra fino a che punto sia giunta la strategia di negare il vasto numero di civili uccisi o feriti dagli attacchi della Coalizione.

L’unico partner sul terreno della Coalizione, le Forze democratiche siriane a guida curda, hanno mostrato di avere un approccio decisamente differente rispetto a quanto accaduto durante l’offensiva militare di Raqqa.

Alla fine del giugno 2018, ci hanno scritto citando “ampie perdite umane e materiali dovute a ‘errori’ e ad attacchi aerei che non hanno raggiunto l’obiettivo”.