Siria: la conferenza ‘Ginevra II’ deve agire sulle denunce di torture e uccisioni ‘su scala industriale’

20 Gennaio 2014

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Amnesty International ha sollecitato i leader mondiali che prenderanno parte alla conferenza di pace sulla Siria ‘Ginevra II’ del 22 gennaio a pretendere pieno accesso nel paese affinché si indaghi sulle denunce relative alla tortura e all’uccisione di 11.000 detenuti e si verifichino le condizioni di detenzione nelle carceri del paese.

Le denunce sono contenute in un rapporto redatto da ex procuratori su crimini di guerra ed esperti di medicina legale sulla base di documenti e di migliaia di immagini di quelli che appaiono cadaveri di prigionieri. Il materiale è stato messo a disposizione da un fotografo della polizia militare che ha disertato. Le fotografie riguardano il periodo dall’inizio della rivolta nel 2011 all’agosto 2013.

La conferenza di pace ‘Ginevra II’ deve affrontare questa denuncia in via assolutamente prioritaria e prendere misure concrete per rispondere all’orribile situazione dei diritti umani nei centri di detenzione e in generale nel paese‘ – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. ‘I leader mondiali devono pretendere che alla Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite e ad altri organismi sui diritti umani sia garantito pieno accesso in tutti i centri di detenzione della Siria, ufficiali o informali‘.

Le denunce sono compatibili con elementi emersi dalle ricerche di Amnesty International sulle torture e sulle sparizioni forzate compiute dal governo siriano e devono essere prese sul serio. Se confermate, si tratterebbe di crimini contro l’umanità commessi su scala agghiacciante e obbligherebbero a chiedere nuovamente perché il Consiglio di sicurezza non abbia ancora deferito la situazione della Siria al procuratore della Corte penale internazionale‘ – ha commentato Luther.

Uno degli autori del rapporto, Sir Desmond de Silva, ha dichiarato a The Guardian che le prove ‘documentano uccisioni su scala industriale’. Le immagini sono state fatte uscire dalla Siria da ‘Cesare’, un fotografo della polizia militare siriana che ha disertato. Egli ha dichiarato di aver fotografato fino a 50 cadaveri al giorno per consentire il rilascio dei certificati di morte e confermare l’avvenuta esecuzione dei detenuti.

Il rapporto pone forti preoccupazioni sull’incolumità di migliaia di persone, tra cui attivisti politici, attualmente detenuti nelle prigioni del paese così come delle vittime di sparizione forzata. La conferenza ‘Ginevra II’ deve pretendere che siano fornite informazioni sulla sorte di tutte le persone sottoposte a sparizione forzata, detenzione segreta o sequestro, civili, soldati, combattenti e presunti informatori che siano. Chiunque sia stato privato dalla libertà personale deve avere immediato accesso a familiari, avvocati e cure mediche‘ – ha concluso Luther.

La conferenza ‘Ginevra II’ deve assumere iniziative anche nei confronti delle torture e delle uccisioni sommarie commesse dai gruppi armati di opposizione, che hanno preso di mira persone sulla base della loro affiliazione politica o della presunta lealtà al governo così come sospetti informatori e combattenti appartenenti a gruppi armati rivali.

La scorsa settimana, Amnesty International ha sollecitato tutti i partecipanti alla conferenza ‘Ginevra II’ a porre fine alla sofferenza dei civili affamati e assediati. Questa continua a essere una priorità, insieme all’incolumità dei detenuti.
Leggi il rapporto di marzo 2012 ‘I wanted to die’ Syria’s torture survivors speak out’

www.amnesty.org/en/library/asset/MDE24/016/2012/en/708c3f40-538e-46a9-9798-ebae27f56946/mde240162012en.pdf

 

FINE DEL COMUNICATO                              Roma, 21 gennaio 2014

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