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Migliaia bambine e bambini rom in Slovacchia non ricevono la stessa istruzione dei loro coetanei non rom, perché vengono inseriti in classi e scuole per alunni con ‘lievi disabilità mentali’, anche se non hanno bisogno di un’assistenza o di un sostegno speciale, o perché vengono segregati per ragioni etniche all’interno di scuole e classi ordinarie.
I numeri di questa segregazione sono allarmanti. Pur rappresentando il 10 per cento della popolazione slovacca, i rom sono oltre il 60 per cento degli alunni delle scuole speciali. Questa percentuale sale al 75 per cento nelle regioni con un elevato numero di persone rom. Nelle classi speciali i rom sono l’85 per cento degli alunni.
Le cause di questa ingiustizia sono diverse: dalla discriminazione di genitori che non vogliono rom nelle stesse classi dei loro figli, all’incapacità degli insegnanti di comprendere i bisogni di bambini che provengono da un ambiente sociale ed etnico diverso, fino alle criticità della legislazione slovacca che, per determinare eventuali difficoltà di apprendimento, mette in un’unica categoria svantaggio sociale e disabilità mentale.
Questo comporta che i bambini rom siano classificati come aventi ‘difficoltà di apprendimento’ e assegnati a scuole o classi speciali dove ricevono un’istruzione di qualità inferiore. Separati dagli altri alunni, penalizzati dalla carenza di strutture e di materiali didattici, sempre discriminati, questi bambini rischiano di non avere un futuro. Privati delle stesse opportunità dei loro coetanei, non parteciperanno alla vita sociale e non potranno uscire dl circolo vizioso di povertà ed emarginazione in cui sono intrappolati.
Nonostante alcune misure adottate, il governo slovacco deve fare ancora molto per combattere la segregazione nell’istruzione. Amnesty International ha lanciato un appello alle autorità affinché ogni bambino abbia un’istruzione senza discriminazione. E per liberare il futuro dei loro coetanei in Slovacchia, si stanno attivando anche bambini dai 9 ai 13 anni.
Le firme raccolte saranno consegnate alle autorità slovacche, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dei minori, che celebra il 21° anniversario della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.