Somalia: intensificare il controllo sull’assistenza militare

21 Gennaio 2010

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Somalia: il controllo sull’assistenza militare deve essere intensificato

(21 gennaio 2010)

Amnesty International ha chiesto la sospensione del trasferimento di armi al governo somalo fino a quando non ci saranno adeguati meccanismi di tutela, per impedire che le armi siano usate per commettere crimini di guerra e violazioni dei diritti umani.

Nel suo rapporto, l’organizzazione per i diritti umani elenca le spedizioni di armi statunitensi, inclusi mortai e munizioni, e i finanziamenti erogati al Governo federale di transizione (Tfg) per l’acquisto di armi.  
 
Questi trasferimenti sono avvenuti nonostante i sostanziali rischi che queste armi venissero utilizzate negli attacchi indiscriminati da parte delle forze del Tfg o finissero nelle mani di gruppi armati che si oppongono al Tfg e che a loro volta commettono gravi e diffusi abusi.

Il rapporto di Amnesty International descrive l’aumento dei programmi internazionali per l’addestramento di forze armate e polizia destinati alle forze del Tfg, nonostante la mancanza di adeguate procedure di controllo. Questi addestramenti si tengono nella stessa Somalia, in Etiopia, Kenya, Gibuti e Uganda. L’Unione europea, la Francia, la Germania e l’Italia sono coinvolti o hanno promesso un rafforzamento dei programmi. 
 
Amnesty International ha chiesto a tutti gli stati che forniscono, finanziano o pianificano gli addestramenti di fare in modo che questi siano in linea con il diritto internazionale umanitario e con gli standard internazionali in materia di uso delle armi; devono inoltre far pressione affinché vengano stabilite procedure di controllo per le forze del Tfg.
 
Dal 1992 vige un embargo delle Nazioni Unite sul trasferimento di armi verso la Somalia, ma gli stati possono rivolgersi al Comitato per le sanzioni per essere esentati. 
 
Amnesty International sollecita il Comitato a considerare il rischio che le esenzioni dall’embargo contribuiranno a commettere crimini di guerra e a violare i diritti umani e a negare, su questa valutazione, le autorizzazioni alle esenzioni.