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Il 4 febbraio, in occasione del 69° anniversario dell’indipendenza, il presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisena ha commutato 60 condanne a morte in ergastolo. Dopo 20 anni di carcere, i 60 prigionieri potranno chiedere la grazia.
Questa buona notizia arriva in un periodo nero dal punto di vista della pena capitale nel continente asiatico: nelle Filippine si discute della sua reintroduzione, mentre nelle Maldive potrebbero esserci le prime esecuzioni da 60 anni.
Prevista per i reati di omicidio, stupro e traffico di stupefacenti, la pena di morte nello Sri Lanka non è applicata dal 1976. Perché non abolirla ufficialmente, allora, dando un segnale al resto dell’Asia?
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