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Amnesty International ha chiesto la fine delle persecuzioni nei confronti di difensori dei diritti umani e attivisti politici in Swaziland, dopo che lunedì 6 settembre 50 persone sono state arrestate durante un incontro di attivisti a Manzini, la più grande città del paese.
Molti sono stati rilasciati senza accusa nel giro di poche ore, tuttavia 16 persone restano in carcere. Tra questi anche appartenenti a organizzazioni sindacali sudafricane e internazionali. Amnesty International chiede il loro immediato rilascio.
‘Gli arresti arbitrari di questi attivisti politici, avvocati, sindacalisti e giornalisti non sono altro che persecuzione e intimidazione da parte della polizia‘ – ha dichiarato Mary Rayner, ricercatrice sull’Africa meridionale di Amnesty International, che è appena rientrata dal paese.
La polizia ha effettuato gli arresti dopo aver interrotto l’incontro organizzato da un’ampia coalizione di gruppi che svolgono campagne per il cambiamento politico in Swaziland. La polizia ha anche trattenuto un giornalista che seguiva l’evento e ha aggredito un difensore dei diritti umani che scattato delle fotografie durante l’operazione della polizia.
Gli arresti di massa sono avvenuti appena due giorni prima delle manifestazioni per la democrazia organizzate nel paese.
Nell’ultimo anno attivisti politici, difensori dei diritti umani e sindacalisti sono stati perseguitati, minacciati, maltrattati e detenuti dalla polizia sulla base di draconiane leggi antiterrorismo.