Turchia, arrestati 15 avvocati per i diritti umani

17 Gennaio 2013

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Un’operazione di polizia, eseguita la notte tra il 17 e il 18 gennaio in diverse città della Turchia, ha portato all’arresto di oltre un’ottantina di persone tra cui 15 avvocati, noti per aver difeso imputati in processi sulla libertà d’espressione nonché vittime della violenza della polizia.

L’operazione, che aveva per obiettivo un gruppo di sinistra dichiarato fuorilegge, ha riguardato anche le sedi di due studi legali di Istanbul, una delle quali è stata perquisito in assenza di un giudice e di un rappresentante dell’ordine degli avvocati.

‘L’arresto di noti avvocati per i diritti umani e quella che risulta essere stata una perquisizione illegale dei loro uffici si aggiungono a una serie di azioni persecutorie tese a colpire le voci del dissenso’ – ha dichiarato Andrew Gardner, ricercatore di Amnesty International sulla Turchia.

L’ultima ondata di arresti, eseguiti sulla base della legge antiterrorismo, ha colpito presunti membri del Partito rivoluzionario di liberazione del popolo / Fronte (Dhkp/C). Avvalendosi della procedura sulle  ‘decisioni segrete’, le autorità non hanno reso noto alcun dettaglio agli avvocati difensori.

Da tempo, Amnesty International svolge una campagna per contrastare le violazioni dei diritti umani commesse in nome della legge antiterrorismo, la cui formulazione tanto vaga quanto ampia favorisce la persecuzione di legittime attività pacifiche.

‘Gli avvocati per i diritti umani sono solo alcune delle vittime del massiccio abuso delle leggi antiterrorismo in Turchia. La domanda è: a chi verrà più consentito di difendere chi denuncia di aver subito violazioni dei diritti umani?’ – ha commentato Gardner.

Alcuni degli avvocati arrestati avevano da poco espresso ad Amnesty International il timore di subire ripercussioni a causa del loro impegno professionale nei processi per terrorismo.