Udienza Zaki potrebbe slittare a fine mese. “È strategia del silenzio”

23 Maggio 2021

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Sono scaduti in settimana i 45 giorni di detenzione cautelare per Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all’Università di Bologna in carcere preventivo al Cairo dall’8 febbraio del 2020.

Secondo l’agenzia Dire, alcune fonti in Egitto parlano di assenza di calendarizzazione per l’udienza e quindi della possibilità che si terrà non prima della fine del mese, mentre altre di una possibile udienza domenica 23 maggio.

Dall’ultima udienza, i 45 giorni di carcere preventivo per Patrick Zaki sono ampiamente scaduti. Ora veniamo a sapere che almeno fino alla fine di maggio non ci sarà una data. Questo è un ulteriore aspetto illegale in una vicenda che è illegale di per sé: scadono i tempi e nessun giudice pensa a una nuova data, e va avanti così da 15 mesi e mezzo. Questa strategia del silenzio per non far capire cosa succede è funzionale al regime egiziano”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia all’agenzia Dire.

“Tale strategia del silenzio è preoccupante e sembra che stia prendendo piede anche nelle istituzioni italiane: si dice o si fa qualcosa ogni 45 giorni, e poi si tace e si aspetta la successiva udienza. È passato oltre un mese da quando il Parlamento ha impegnato il Governo sulla questione della cittadinanza e sulla questione del negoziato per attivare la Convenzione Onu contro la tortura. Vorremmo sapere cosa è stato fatto finora”, ha concluso Riccardo Noury.