Usa: da quarant’anni in isolamento

7 Aprile 2011

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Herman Wallace e Albert Woodfox, due uomini sulla sessantina, sono detenuti in isolamento da quasi 40 anni in un carcere della Louisiana. Amnesty International non è a conoscenza di altri casi di durata così lunga di una condizione così disumana e degradante.

I due detenuti trascorrono 23 ore su 24 in una cella d’isolamento di due metri per tre. Possono uscire per sette ore alla settimana per fare attività fisica in una gabbia all’esterno, per lavarsi o camminare da soli lungo il corridoio. I decenni sin qui passati in isolamento sono stati privi di stimoli mentali e sociali: nessuna istruzione, nessuna possibilità di lavorare, mancanza della televisione. Uniche concessioni: l’accesso limitato ai libri, le telefonate e le visite in carcere.

Wallace e Woodfox sono stati posti in isolamento dopo essere stati accusati di aver ucciso una guardia penitenziaria nel 1972, durante una rivolta carceraria. A distanza di tanti anni, continuano a negare ogni addebito sostenendo di essere stati implicati nell’omicidio a causa della loro militanza politica in prigione nel Partito delle pantere nere. Dal loro fascicolo si evince che il loro attivismo è stato un fattore determinante nella decisione di porli in isolamento.

Da 11 anni, i due detenuti tentano di avere una sentenza favorevole, che ponga fine all’isolamento. Nel 2007 un giudice federale ha affermato che il loro trattamento costituisce una violazione dell’VIII Emendamento della Costituzione Usa, che vieta le pene crudeli e inusuali. Tra vari ricorsi, l’appello è attualmente all’esame presso le corti federali.

Quattro decenni di isolamento hanno avuto un impatto sulla salute mentale e fisica dei due detenuti, anziani e infermi. Le loro cartelle sanitarie testimoniano che essi non costituiscono una minaccia verso se stessi o altre persone. Il comitato interno di revisione, che per oltre 150 volte ha esaminato la loro situazione, non ha mai affermato che i due detenuti siano pericolosi o rischino di evadere. L’unica ragione per continuare a tenerli in isolamento è ‘la natura della decisione originaria’.

Nel 1996 i regolamenti delle prigioni della Louisiana sono stati emendati per rimuovere ‘la natura della decisione originaria’ tra i motivi da prendere in considerazione per giudicare se tenere o meno un detenuto in isolamento. Questa modifica, tuttavia, non è stata applicata nei confronti di Wallace e Woodfox tanto che sui documenti che negano la riclassificazione dello status dei due detenuti continua a leggersi ‘la natura della decisione originaria’.

Amnesty International ritiene che l’isolamento di Wallace e Woodfox non rivesta alcun interesse di natura penitenziaria e violi gli standard internazionali sul trattamento umano. Il fatto che il comitato interno di revisione abbia, in tutti questi decenni, meramente messo il visto sulla decisione originaria del 1972 rende il senso della revisione praticamente nullo.

Amnesty International ritiene che l’insieme di questa situazione costituisca un trattamento o pena crudele, disumana o degradante, in violazione dei trattati internazionali sui diritti umani di cui gli Usa sono stato parte. Per questo, l’organizzazione per i diritti umani chiede alle autorità della Louisiana di porre immediatamente fine all’isolamento di Wallace e Woodfox e ai decenni di trattamento crudele, disumano e degradante cui i due detenuti sono sottoposti. In assenza di un’azione da parte delle autorità statali, Amnesty International sollecita le autorità federali a garantire che i due detenuti ricevano un trattamento in linea con gli standard internazionali e con la Costituzione degli Usa.