Venezuela: sotto attacco la libertà di espressione

20 Ottobre 2011

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L’enorme multa contro uno dei canali televisivi del Venezuela sembra essere un altro tentativo da parte delle autorità di limitare la libertà di espressione, ha dichiarato Amnesty International.

La Commissione nazionale delle telecomunicazioni  Conatel ha multato l’emittente televisiva venezuelana Globovisión all’equivalente di due milioni di dollari con l’accusa è di aver violato, a quanto pare, la Legge sulla responsabilità sociale di  radio e televisione.

Globovisión  sarebbe accusata ‘di aver giustificato un reato’ e promosso ‘l’odio e l’intolleranza per motivi politici’ mentre realizzava un reportage sulla repressione delle proteste nella sovraffollata prigione di El Rodeo, fuori Caracas, a giugno, quando morirono 37 persone.

Amnesty International ha ricevuto numerose segnalazioni di giornalisti venezuelani e operatori dell’informazione che subiscono intimidazioni e minacce a causa del loro lavoro negli ultimi anni.

Diversi mezzi di informazione critici nei confronti del governo non hanno ottenuto le licenze per operare.

Nel gennaio 2010, Rctv International e cinque altri canali televisivi sono stati chiusi per aver violato, a quanto sembra, la stessa legge.

Nel 2009, ad almeno 34 stazioni radio era stata revocata la licenza perché a causa di una presunta irregolarità rispetto alle norme sulle telecomunicazioni. Le autorità hanno affermato che queste stazioni ‘hanno giocato a destabilizzare il Venezuela’, portando a credere che la vera ragione della loro chiusura sia stata la linea editoriale seguita.

Queste continue misure repressive rappresentano il fallimento delle autorità nel rispettare il valido lavoro degli organi di stampa, soprattutto quando un canale è noto per la sua linea editoriale critica nei confronti del governo.

In passato, il presidente Hugo Chavez aveva accusato Globovisión di aver sostenuto un tentativo di colpo di stato contro il governo nel 2002.
Ad agosto 2009, un gruppo di sostenitori del governo fece irruzione nella sede di Globovisión  a Caracas, lanciando lacrimogeni nell’edificio e attaccando il personale e gli addetti alla sicurezza. In base alle informazioni in possesso di Amnesty International, nessuno responsabile è stato consegnato alla giustizia.

Lo scorso anno, il proprietario di Globovisión  è stato detenuto per diversi giorni e accusato di ‘aver divulgato false informazioni’ e ‘insultato il presidente’ in una dichiarazione rilasciata durante un incontro con l’Associazione interamericana di stampa.

I rappresentanti di Globovisión  hanno dichiarato che se pagassero la multa di 2 milioni di dollari, che ammonterebbe al 7,5 per cento dei  loro ricavi, ci sarebbe la bancarotta obbligandoli a cessare le trasmissioni. Gli ufficiali del governo hanno affermato che se l’emittente si rifiuta di pagare la multa potrebbe subire un’ulteriore azione legale.

Amnesty International teme che quest’ultimo episodio rientri in un disegno tuttora in corso di erosione della libertà di espressione in Venezuela. Quanto sta accadendo ha effetti agghiaccianti sugli altri giornalisti e operatori dell’informazione che esercitano il loro diritto alla libertà di espressione e che svolgono il ruolo chiave degli organi di stampa di permettere a ognuno di esercitare il suo diritto a cercare e ricevere qualsiasi informazione o idea.