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Secondo Amnesty International, le denunce relative ad atti di violenza, comprese le scariche elettriche, compiuti all’intero del carcere privato di Mangaung, gestito dall’azienda britannica G4S, pongono seri interrogativi sulla reale volontà del governo del Sudafrica di porre fine ai maltrattamenti e alle torture.
I prigionieri del carcere di massima sicurezza di Mangaung, nella provincia del Free State, hanno denunciato che il personale della G4S li ha sottoposti a numerosi atti di violenza, tra cui scariche elettriche e pestaggi. Le autorità sudafricane hanno assunto il controllo del centro di detenzione a partire dal 9 ottobre 2013 ma, a giudizio di Amnesty International, devono comunque rispondere di ciò che accade nei centri di detenzione del paese.
Purtroppo, le denunce provenienti da Mangaung fanno eco a tutta una serie di analoghe segnalazioni provenienti dai penitenziari del Sudafrica, accompagnate da una persistente impunità nei confronti dei presunti responsabili. Tutto questo stride con l’entrata in vigore, nel luglio 2013, dell’Atto per la prevenzione e il contrasto alla tortura.
Le autorità sudafricane hanno annunciato l’apertura di un’inchiesta e la stessa G4S ha dichiarato che intende indagare sulle denunce. Amnesty International monitorerà gli sviluppi.