Zimbabwe: elezioni in un clima di violenza

26 Giugno 2008

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Amnesty International: ‘Elezioni nello Zimbabwe viziate alla radice a causa del clima di violenza e intimidazione di Stato’

CS88-2008: 27/06/2008

Amnesty International si è detta oggi profondamente turbata dalla continua campagna di violenze e intimidazioni che il governo dello Zimbabwe sta portando avanti nel contesto di una strategia deliberata per far vincere a Robert Mugabe le elezioni presidenziali. Il governo ha deciso di tenere la consultazione oggi, nonostante le richieste della comunità internazionale di rinviare le elezioni fino a quando le condizioni di sicurezza nel paese non fossero migliorate.

‘Le elezioni di oggi si stanno svolgendo in uno scenario caratterizzato da numerose aggressioni, torture e uccisioni contro persone sospettate di stare dalla parte dell’opposizione’ – ha commentato Amnesty International. ‘Allo Zimbabwe è permesso da troppo tempo di operare al di fuori del quadro di riferimento sui diritti umani dell’Unione africana e delle Nazioni Unite. Ora è tempo di un’efficace azione di solidarietà africana e internazionale per le vittime delle violazioni dei diritti umani, che non devono essere lasciate sole contro la violenza’.

Amnesty International ha sollecitato l’Unione africana e la Comunità per lo sviluppo dell’Africa meridionale (Sadc) ad applicare tutta la pressione necessaria sul presidente Mugabe e sul suo governo perché pongano fine alla violenza. L’organizzazione per i diritti umani ha anche chiesto la convocazione di una sessione speciale del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana per esaminare la situazione nello Zimbabwe.

‘Il silenzio del presidente dell’Assemblea dell’Unione africana, il leader tanzaniano Jakaya Kikwete, è assordante e contrario ai principi del rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto che sono propri dell’organizzazione panafricana. Pretendiamo che, nella sessione dell’Assemblea che si apre lunedì 30 a Sharm El-Sheikh, in Egitto, il presidente Kikwete condanni le violazioni dei diritti umani nello Zimbabwe. Qualsiasi parola meno forte e netta costituirà un’abdicazione alle proprie responsabilità’ – ha proseguito Amnesty International. ‘L’Unione africana, insieme all’Sadc, dovrebbe inviare osservatori sui diritti umani nello Zimbabwe e istituire una commissione internazionale d’inchiesta per indagare sulle violenze e sottoporre alla giustizia i responsabili’.

Mentre le elezioni stanno avendo luogo, centinaia di attivisti politici e per i diritti umani rimangono in carcere solo per aver esercitato i propri diritti politici, tra cui quello alla libertà di associazione. La loro richiesta di libertà condizionata è stata respinta in modo arbitrario. Per Amnesty International si tratta di prigionieri di coscienza, che devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni.

Tra i prigionieri di coscienza figurano Jenny Williams e Magodonda Mahlangu, leader e attiviste per i diritti umani delle donne, arrestate il 28 maggio per aver preso parte a una manifestazione pacifica. Si trovano nella prigione Chikurubi di Harare, in attesa di comparire davanti al giudice, il 3 luglio.

‘Nel frattempo assassini, torturatori e aggressori sono lasciati liberi di commettere ulteriori violazioni dei diritti umani nella totale impunità’ – ha denunciato Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO                                                    Roma, 27 giugno 2008

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