Manus Island, November 2018.
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Fonti governative dei due stati interessati hanno confermato che l’offerta fatta sin dal 2013 dalla Nuova Zelanda all’Australia di accogliere 150 rifugiati all’anno è nella fase dell’approvazione finale dopo che il governo australiano si è dichiarato d’accordo “in linea di principio”.
Il trasferimento riguarderà 150 persone all’anno tra quelle che si trovano nei centri di detenzione offshore australiani.
“Il governo australiano non ha retto alla pressione popolare. È un momento storico per il paese”, ha dichiarato Mostafa Azimitabar, detenuto prima in un centro offshore di Papua Nuova Guinea e poi al Park Hotel di Melbourne, lo stesso dove venne trattenuto per qualche giorno il tennista Novak Djokovic.
A partire dal 2012, il governo australiano ha trasferito coloro che arrivavano via mare in centri di detenzione collocati negli stati di Nauru e Papua Nuova Guinea, col duplice obiettivo di punire coloro che cercavano protezione e di scongiurare altri arrivi.
La maggior parte delle persone trattenute in questi centri proviene da Papua Nuova Guinea e Nauru, da dove è stata evacuata urgentemente per motivi di salute.
Non c’è una chiara spiegazione del perché queste persone continuino a rimanere nei “centri alternativi di detenzione”, così come non viene spiegato perché altre ne escono.