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Due palestinesi armati hanno aperto il fuoco all’interno del centro commerciale di Sarona, uccidendo quattro civili e ferendone altri, diversi dei quali tuttora ricoverati. Le forze israeliane hanno fermato gli aggressori, ferendo uno di loro.
‘Queste vili azioni offendono i principi fondamentali di umanità. Non può esservi mai alcuna giustificazione per attacchi che prendono deliberatamente di mira i civili‘ – ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Nessun gruppo ha finora rivendicato gli attacchi mortali, ma il movimento di Hamas ha espresso soddisfazione e ha minacciato ulteriori ‘sorprese’ per Israele.
‘I festeggiamenti e le minacce in codice sono una risposta inaccettabile alle uccisioni di civili. Questo linguaggio va in direzione opposta alla responsabilità che tutte le parti dovrebbero mantenere per porre fine al ciclo di violazioni dei diritti umani in Israele e nei Territori palestinesi occupati‘ – ha aggiunto Luther.
Le forze israeliane hanno stretto il blocco intorno a Yatta, la città nei pressi di Hebron – nella Cisgiordania occupata – da cui si ritiene provenissero gli attentatori. Con l’eccezione dei casi ‘umanitari’ o di ‘natura medica’, nessuno può uscire dalla zona né farvi ingresso.
Le autorità israeliane hanno poi annunciato la sospensione del permesso di lavoro in Israele a circa 200 parenti degli attentatori.
‘Israele ha il diritto di attuare misure necessarie e proporzionali per proteggere le persone sotto il suo controllo, ma non dovrebbe rispondere agli attentati con punizioni collettive o con altri attacchi sproporzionati, che non farebbero altro che acuire la tensione‘ – ha commentato Luther.
‘Purtroppo, in passato Israele ha ripetutamente fatto ricorso a misure eccessive a scopo di ritorsione, tra cui limitazioni generali al movimento della popolazione palestinese e la demolizione delle case delle famiglie degli attentatori‘ – ha sottolineato Luther.
Le autorità israeliane hanno inoltre annunciato la sospensione dei permessi d’ingresso in Israele e a Gerusalemme Est occupata in precedenza concessi a circa 80.000 palestinesi della Cisgiordania per il mese sacro del Ramadan.
Da ottobre 2015, oltre 30 israeliani sono stati uccisi nel corso di decine di attacchi compiuti da palestinesi contro civili, soldati e agenti di polizia. Le forze israeliane hanno spesso risposto agli attacchi e alle proteste palestinesi con l’uso eccessivo e letale della forza, uccidendo oltre 200 palestinesi, alcuni dei quali in quelle che sono apparse esecuzioni extragiudiziali.