Il Papa cambia il Catechismo: la pena di morte sempre inammissibile. Amnesty: “Importante passo in avanti”

2 Agosto 2018

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Papa Francesco ha disposto la modifica del Catechismo della Chiesa cattolica per stabilire che la pena di morte, sinora non esclusa in termini assoluti, “è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona“.

La modifica, disposta l’11 maggio, è stata pubblicata su L’Osservatore Romano il 2 agosto, entrando in vigore lo stesso giorno.

Papa Francesco ha anche disposto che la modifica venga tradotta nelle diverse lingue e inserita in tutte le edizioni.

Amnesty International, che ha da tempo una campagna per un bando mondiale sulla pena di morte, ha accolto favorevolmente lo sviluppo come “un importante passo avanti“.

Già in passato, la chiesa aveva espresso la sua avversione per la pena di morte, ma con parole che non escludevano ambiguità“, ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. “Oggi lo dicono in un modo ancora più chiaro.”

Inoltre, ha elogiato la chiara indicazione dell’impegno della chiesa per la causa oltre la dottrina.

Finora l’insegnamento tradizionale della Chiesa non escludeva in modo assoluto il ricorso alla pena di morte.

Il punto modificato dal pontefice è relativo al paragrafo 2267 del Catechismo: “L’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell’identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l’unica via praticale per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani”.

Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune. Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi”, ha detto il Pontefice.