Credit: Chris McGrath/Getty Images
Tempo di lettura stimato: 2'
“Oggi abbiamo ricevuto una bruttissima notizia: Medici senza frontiere e SOS Mediterranée sono stati costretti a porre fine alle operazioni di ricerca e soccorso in mare della nave Aquarius”.
Queste sono le parole di Kumi Naidoo, Segretario generale di Amnesty International, dopo la diffusione della notizia che la nave Aquarius di Medici senza frontiere e SOS Mediterranée è stata costretta a porre fine alle sue operazioni di ricerca e soccorso in mare.
“Negli ultimi due anni l’Aquarius e il suo equipaggio hanno soccorso quasi 30.000 persone nel Mediterraneo. Quest’anno ne sono annegate oltre 2.100. La maggior parte di loro era in fuga dalla violenza, dalla tortura e dalla detenzione arbitraria in Libia”, ha detto Naidoo.
“Nello stesso periodo i governi europei non solo non hanno contribuito alla ricerca e al soccorso in mare ma hanno persino aiutato la Guardia costiera libica a riportare persone in Libia e attivamente ostacolato le operazioni di salvataggio di vite umane come quelle portate avanti dalla nave Aquarius”.
“Così facendo, i leader europei hanno mostrato quali sono le loro reali priorità: la chiusura, ai migranti e ai rifugiati, della rotta del Mediterraneo centrale anche a costo dell’aumento delle morti in mare”.
“Oggi rendiamo omaggio alla nave Aquarius e al suo coraggioso equipaggio. Continueremo a stare dalla loro parte, sfidando le politiche crudeli e illegali che condannano le persone ad annegare”, ha concluso il Segretario.