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Per fermare i discorsi d’odio, c’è chi scrive ogni giorno sui social.
Con la “Task force hate speech”, una rete di 150 attiviste e attivisti, dal novembre 2017 interveniamo nello spazio dedicato ai commenti delle pagine online e nelle piattaforme social (Facebook e Twitter) dove, a margine di un articolo, possono svilupparsi discorsi d’odio nei confronti di determinati soggetti-bersaglio, che rappresentano le categorie di persone maggiormente soggette a discriminazione.
Con una duplice finalità: tentare di risollevare il linguaggio a un livello civile e utilizzare lo spazio (più diretto e informale) dei commenti per promuovere l’informazione imparziale della notizia e sensibilizzare gli utenti del web.
E sarà proprio questo l’argomento principale dell’incontro che si terrà martedì 11 giugno 2019 alle ore 18.00 a Palazzo Giureconsulti a Milano.
Con noi Francesca Schianchi giornalista de La Stampa, Paolo Berizzi giornalista de La Repubblica, autore di NazItalia viaggio in un paese che si è riscoperto fascista, Giuseppe Catozzella, autore di E tu splendi e di Non dirmi che hai paura (vincitore del Premio Strega), Federico Faloppa, linguista dell’Università di Reading (Uk), Pietro Mensi, attivista della Task force hate speech di Amnesty International Italia e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
Porteranno la propria testimonianza: Luca Paladini; Flavia Rizza; Silvia Semenzin.
In vista delle elezioni parlamentari europee, come già realizzato per le elezioni politiche italiane del 2018, abbiamo avviato un monitoraggio dei profili Facebook e Twitter dei candidati e delle candidate al Parlamento europeo più attivi online e dei leader di partito ai quali fanno riferimento, per valutare in che modo essi si esprimono, e se usano linguaggio d’odio, su una serie di temi e categorie quali donne, persone Lgbti, disabilità, migranti, rifugiati e persone con background migratorio, rom, minoranze religiose, solidarietà, povertà socio-economica.
Con l’aiuto di tutti combattiamo ogni giorno contro le ingiustizie in Italia e nel mondo per difendere la Dichiarazione universale dei diritti umani. Donando il proprio 5xmille ad Amnesty International è possibile fare una dichiarazione che sia universale. Per saperne di più puoi consultare: 5×1000: fai una dichiarazione che sia universale.