Libia: i piani dell’Unione europea e dell’Unione africana sui migranti, concentrati sui rimpatri e non sui reinsediamenti

1 Dicembre 2017

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In seguito all’annuncio da parte dell’Unione Europea, dell’Unione Africana, delle Nazioni Unite e degli stati membri che verranno intraprese azioni collettive e unilaterali per contribuire a facilitare l’evacuazione di migranti e rifugiati africani detenuti in Libia, John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa, ha dichiarato:

Due settimane di tormenti sulle aste di schiavi in ​​Libia sono state seguite da due giorni di annunci mirati a mantenere la finzione della preoccupazione umanitaria, lasciando intatto l’obiettivo primario dell’Europa – la chiusura della rotta del Mediterraneo centrale.

La realtà è che centinaia di migliaia di rifugiati e migranti si sono trovati intrappolati in Libia ed esposti a orribili abusi a seguito della cooperazione intensa dell’Unione europea con le autorità libiche“.

I piani che a gran maggioranza stabiliscono come prioritario il ritorno ‘volontario’ di persone, ora bloccate in Libia, nel loro paese di origine senza un sistema efficace per valutare e soddisfare le esigenze di asilo o per offrire più posti di reinsediamento, finiranno per costituire un meccanismo per una deportazione di massa, coperto da una foglia di fico umanitaria“.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 1 dicembre 2017

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