Myanmar rilascia altri 69 prigionieri ma molti altri restano in carcere

14 Novembre 2013

Tempo di lettura stimato: 2'

Amnesty International ha giudicato positivamente il rilascio di 69 prigionieri politici e di coscienza di Myanmar, avvenuto il 15 novembre 2013, ma ha ricordato alle autorità che resta loro poco tempo per mantenere la promessa di rilasciare tutti i prigionieri di coscienza entro la fine dell’anno, fatta dal presidente Thein Sein a luglio, durante una visita nel Regno Unito.

Tra i prigionieri di coscienza rilasciati figura la nota attivista per i diritti delle donne karen Naw Ohn, che stava scontando dall’agosto 2013 una condanna a due anni di carcere e lavori forzati per aver protestato in modo pacifico contro il progetto di una miniera di rame.

Restano invece in carcere, tra gli altri, Tun Aung – un musulmano rohingya  condannato a 17 anni solo per aver cercato di fermare la violenza tra la sua comunità e quella buddista, scoppiata nel 2012 – e Kyaw Hla Aung, un difensore dei diritti umani arrestato il 15 luglio e attualmente sotto processo per reati per cui è prevista una lunga condanna.