Pacchetto sicurezza: le nostre preoccupazioni sul progetto di legge

17 Maggio 2024

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Oggi Amnesty International Italia, insieme all’associazione Antigone, è stata audita sul progetto di legge cosiddetto sicurezza (A.C. 1660) proposto dal governo e attualmente al vaglio delle commissioni Affari costituzionali e giustizia della Camera.

Il progetto di legge, se approvato senza modifiche, avrebbe gravi ripercussioni sui diritti fondamentali, come il diritto di protesta pacifica e il diritto alla riservatezza, tutelati dalla Costituzione italiana, dal Diritto dell’Unione europea e internazionale.

Amnesty International Italia ha evidenziato numerose criticità nel progetto di legge. In particolare, l’articolo 1 desta forti preoccupazioni in quanto potrebbe classificare come “azioni terroristiche” le proteste pacifiche svolte mediante disobbedienza civile; altrettanto critico è l’articolo 10, che estenderebbe l’ambito di applicazione del c.d. Daspo urbano o l’articolo 11 che andrebbe ad incidere sul trattamento dei c.d. “blocchi stradali”, utilizzati soprattutto dagli attivisti climatici come strumento di disobbedienza civile. Il blocco stradale con il proprio corpo, che attualmente costituisce un illecito amministrativo, diverrebbe un delitto e verrebbe punito con reclusione da sei mesi a due anni qualora effettuato da più persone.

L’articolo 16 introdurrebbe pene severe in materia di tutela dei beni mobili e immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche, prevedendo la reclusione da sei mesi a tre anni e multe fino a 12.000 euro per recidiva per deturpamento o imbrattamento di immobili privati o mezzi pubblici.

Particolarmente preoccupanti sono anche gli articoli 18 e 19, che limiterebbero il diritto di protesta negli istituti penitenziari e nei centri di detenzione per migranti, sanzionando anche la resistenza passiva all’esecuzione degli ordini impartiti, contravvenendo alla giurisprudenza della Cassazione. Infine, l’articolo 20 consentirebbe agli agenti di pubblica sicurezza di portare armi, anche senza la dovuta licenza e anche al di fuori degli orari di servizio.

Amnesty International Italia chiede al Parlamento di rivedere profondamente, e dove necessario stralciare, le proposte contenute nel progetto di legge, promuovendo un approccio che rispetti e tuteli i diritti umani.