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Padre Alejandro Solalinde, sacerdote messicano, torna al 14 al 27 ottobre in Italia per presentare la sua autobiografia “I narcos mi vogliono morto. Messico, un prete contro i trafficanti di uomini“.
Padre Alejandro Solalinde, 72 anni, è il sacerdote dei migranti. Un impegno che gli è valso la candidatura a premio Nobel per la pace 2017.
Dal febbraio 2007 ha fondato a Ixpetec, nello Stato di Oaxaca in Messico, il centro per migranti “Hermanos en el camino” (“Fratelli sulla strada”). L’esperienza della casa-rifugio ha permesso in questi dieci anni di accogliere e proteggere decine di migliaia di migranti. Persone che fuggono ogni anno dalla violenza estrema e cercano asilo in Messico e negli Stati Uniti.
Nel mese di ottobre, dal 14 al 27, padre Solalinde è in Italia per promuovere la sua testimonianza e autobiografia “I narcos mi vogliono morto. Messico, un prete contro i trafficanti di uomini” di Lucia Capuzzi (Edizioni Emi, pp. 176, prefazione di Luigi Ciotti), patrocinata da Amnesty International Italia.
14 incontri programmati da nord a sud dell’Italia per raccontare il suo coraggio e la sua sfida ai potenti della droga messicana..
Il tour di padre Solalinde si conclude a Roma, il 27 ottobre, presso il Salone dell’editoria sociale. Introduce l’incontro Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International.
Scarica il programma completo.
Centinaia di migliaia di persone fuggono ogni anno dalla violenza estrema dall’ Honduras, El Salvador e Guatemala e cercano asilo in Messico e negli Stati Uniti. Durante il loro viaggio in tanti vengono detenuti in condizioni dure, uccisi, rapiti o restano vittime di estorsione da parte di bande criminali, che spesso agiscono in collusione con le autorità. I minori e gli adolescenti non accompagnati sono particolarmente colpiti da violazioni dei diritti umani; donne e ragazze rischiano di essere vittime di violenza sessuale e della tratta di esseri umani.
Il viaggio già di per sé pericoloso di decine di migliaia di rifugiati è stato reso più mortale dal decreto del presidente Usa Trump su immigrazione e controlli alla frontiera e dalle irresponsabili politiche adottate dal Messico quest’anno.
Nel rapporto “Di fronte a un muro: violazioni dei diritti dei richiedenti asilo da parte di Usa e Messico” i nostri ricercatori hanno denunciato e documentato il catastrofico impatto delle politiche e delle prassi che determinano respingimenti illegali di richiedenti asilo alla frontiera e che minacciano la detenzione illegale di migliaia di altre famiglie, compresi bambini e neonati, nei centri per immigrati degli Usa.