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Il 27 maggio 2021 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia a risarcire per danni morali una donna sopravvissuta a uno stupro avvenuto a Firenze nel 2008. La Corte ha stabilito che la sentenza di assoluzione emessa dai giudici italiani nel 2016 nei confronti di sei imputati aveva utilizzato “un linguaggio e argomenti che veicolano pregiudizi sul ruolo delle donne”, riferiti all’abbigliamento e alle abitudini, comprese quelle sessuali, della donna. La Corte ha ritenuto le autorità italiane responsabili di non aver “tutelato il diritto al rispetto della vita privata e l’integrità personale” della denunciante.