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Un tribunale di Kiev ha ordinato l’annullamento del Pride che, per la prima volta nella storia del paese, avrebbe dovuto svolgersi il 25 maggio 2013 nella capitale dell’Ucraina.
Il tribunale ha accolto le ragioni delle autorità cittadine che paventavano episodi di violenza da parte dei partecipanti al Pride nei confronti di chi avrebbe preso parte alle concomitanti manifestazioni del Giorno di Kiev, un evento istituzionale. Invano gli organizzatori del Pride, avvisati solo due ore prima e dunque non in grado di nominare un legale, hanno spiegato che il percorso della manifestazione non avrebbe toccato le zone delle celebrazioni istituzionali. All’udienza hanno partecipato anche i promotori di una contro-manifestazione, che avevano a loro volta presentato un ricorso contro lo svolgimento del Pride.
Gli organizzatori del Pride avevano informato le autorità locali sin dall’11 aprile. Queste, prima del ricorso, avevano ventilato la concomitanza di due presunti eventi (un concerto e una gara ciclistica) coincidenti col percorso.
Durante l’udienza la polizia ha ritrattato le assicurazioni relative alla protezione dei partecipanti al Pride, sostenendo di non poter più essere in grado di fronteggiare le minacce dei gruppi giovanili di estrema destra, che già nel 2012 erano state alla base della decisione di cancellare il Pride.