Iraq: punite fino a 15 anni di carcere le relazioni tra persone dello stesso sesso

29 Aprile 2024

© Amnesty International / Sergio Ortiz

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È entrata in vigore in Iraq la legge che punisce le relazioni sessuali tra persone del medesimo sesso anche con 15 anni di carcere. Una precedente versione contemplava persino la pena di morte.

La legge criminalizza con lunghe pene detentive anche la “promozione”, descritta in modo vago, dell’omosessualità, i comportamenti “intenzionalmente effemminati” nonché “l’adulterio con più di una persona”.

Negli ultimi anni i gruppi politici iracheni, soprattutto quelli legati alle milizie affiliate allo stato, hanno intensificato gli attacchi contro i diritti delle persone Lgbtqia+, ad esempio dando fuoco a bandiere arcobaleno e diffondendo false notizie che sulla derivazione delle malattie dall’omosessualità.

Dall’agosto 2023, su ordine della Commissione per la stampa e le comunicazioni, gli organi d’informazione devono usare la parola “deviazione sessuale” al posto della parola “omosessualità”.

“Le persone Lgbtqia+ già subiscono intimidazioni e violenze da parte dei gruppi armati, che aggrediscono, feriscono o uccidono persone sulla base del loro presunto o reale orientamento sessuale, nella più completa impunità. Le nuove norme costituiscono un ulteriore assalto ai loro diritti e alla libertà d’espressione. Chiediamo alle autorità irachene di annullarle immediatamente”, ha dichiarato Razaw Salihy, ricercatrice di Amnesty International sull’Iraq.