Lesa maestà e crimini informatici: false accuse contro due giovani attiviste thailandesi

29 Aprile 2024

Niraphorn “Bie” Onnkhaow

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Niraphorn “Bie” Onnkhaow è una giovane “Campionessa dei diritti digitali” di Amnesty International. Un mese fa si è recata a Ginevra, al Consiglio Onu per i diritti umani (di cui fa parte proprio la Thailandia) per raccontare la sua esperienza di giovane attivista e difensora dei diritti umani.

Panusaya “Rung” Sithijirawattanakul è una nota promotrice della protesta pacifica. Nel 2021 Amnesty International si è occupata di lei, nell’ambito della maratona “Write for rights”.

“Bie” e “Rung” fanno parte del gruppo studentesco Fronte unito della protesta di Thammasat, una delle più note università della Thailandia, che si batte per la libertà d’espressione, i diritti digitali e la parità di genere.

Il 29 aprile “Bie” e “Rung” sono state incriminate per lesa maestà e reati informatici a causa di tre post, pubblicati sul profilo Facebook del Fronte, ritenuti offensivi nei confronti della monarchia.

Sia “Bie” che “Rung”, insieme ad altri 33 difensori dei diritti umani, sono stati spiati dal software Pegasus, prodotto dall’azienda israeliana NSO Group: nel 2021 lo smartphone di “Bie” è stato infettato 14 volte, un record assoluto; quello di “Rung” quattro volte.

All’inizio del 2024 “Bie” è stata selezionata come “Campionessa dei diritti digitali” ed è entrata così a far parte del gruppo di giovani leader di ogni parte del mondo, promosso da Amnesty International, che hanno interessi ed esperienza nel campo dei diritti digitali.