Liberiamo Walid Daqqah, prigioniero palestinese malato terminale vittima di maltrattamenti e torture

5 Aprile 2024

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Walid Daqqah è un prigioniero palestinese di 63 anni malato terminale, affetto da una rara forma di cancro al midollo osseo. È stato arrestato a 25 anni e condannato all’ergastolo per il suo coinvolgimento in un caso di rapimento e omicidio di un soldato israeliano, avvenuto due anni prima. Daqqah è diventato negli ultimi anni una voce importante per la cultura palestinese. In carcere ha scritto numerosi saggi sull’impatto della detenzione sulla società palestinese e un racconto per ragazzi, che gli è costato un periodo d’isolamento.

Nel 2012 la sua condanna all’ergastolo è stata ridotta a 37 anni, dopo che l’allora presidente Shimon Peres accettò la sua richiesta di riduzione della pena.

Daqqah è stato sottoposto a continue violazioni dei diritti umani, tra cui torture, umiliazioni e mancanza di cure mediche. Nonostante le gravi condizioni di salute, per quasi un mese è stato detenuto nella prigione sovraffollata di Gilboa, dove le cure mediche e l’igiene adeguata non sono garantite. Secondo quanto ha raccontato lui stesso, il giorno del trasferimento una ventina di ufficiali, compreso lo staff medico, l’hanno ammanettato, picchiato e cercato di costringerlo a baciare la bandiera israeliana. Daqqah è ora detenuto nella prigione di Ayalon.

Dal 7 ottobre 2023 gli sono gli sono state negate le visite familiari e le cure mediche necessarie. Secondo uno dei medici di Daqqa, “sono pochi i giorni che gli rimangono e la sua vita è pericolosamente a rischio”.

In una lettera indirizzata al presidente di Israele, Isaac Herzog, Amnesty International ha chiesto la sua liberazione immediata per motivi umanitari, evidenziando la gravità delle sue condizioni di salute e il pericolo reale e imminente di non arrivare vivo al giorno della scarcerazione, il 25 marzo 2025.

La liberazione di Daqqah gli permetterebbe di trascorrere i suoi ultimi giorni con la famiglia, sua moglie Sanaa e la loro unica figlia Milad.

"Durante la mia recente visita a Walid domenica 24 marzo alla clinica del carcere di Ramleh, sono stato allarmato dal significativo declino della sua salute dalla mia ultima visita risalente al 28 dicembre. La sua perdita di peso era sorprendente, molto evidente nella prominenza delle sue ossa facciali. Sembrava estremamente fragile, incapace di camminare senza assistenza, è stato portato nella stanza su una sedia a rotelle", aggiungendo che "Walid soffre di cattiva alimentazione in quanto il cibo fornitogli è insufficiente e inadatto alle sue esigenze di salute. Il trattamento che riceve non è adeguato alla sua specifica condizione di salute. Anche se è necessaria un'operazione di estrazione dei calcoli renali, non può procedere a causa dello stato fisico compromesso di Walid e dell'incapacità di tollerare l'anestesia generale.", testimonianza dell'avvocato di Daqqah.